Il Sassopiatto è la prima montagna che mi ha aiutato ad imparare a conoscermi camminando. Si, concentrazione, gestione della fatica, paura di non farcela, armonia dei pensieri, sino alla condivisione della felicità all’arrivo in vetta! Passo dopo passo questi sono alcuni aspetti, che mentre impari a gestirli diventano compagni di vita che inevitabilmente ricerchi e ti mancano così tanto da diventare loro stessi il motore di nuove partenze.
Il Sassopiatto è una montagna del gruppo del Sassolungo di 2958 metri s.l.m con una vista magnifica che si perde verso l’alpe di Siusi, il Catinaccio, le Odle, il Gruppo del Sella e la Marmolada. Le possibilità per arrivare in vetta sono diverse, con diversi gradi di difficoltà, noi abbiamo scelto di partire dal Rifugio Sasso Piatto, raggiunto con 40 minuti di camminata da Saltria. Dal rifugio per arrivare in vetta ci vogliono circa 2 ore e mezzo di cammino con un grado di pendenza che varia da 35° a 40° su pietre e roccia. Durante la salita non si incontrano particolari difficoltà però è necessario essere allenati, avere un passo fermo, e fate attenzione a non perdere il sentiero perché non sempre risulta essere ben tracciato.
La prima escursione con il mio unico paio di scarpe rosse, le Olang, compagne di avventure e sostegno morale! A pochi metri dalla vetta, ho avuto un momento di sconforto, sarei voluta tornare indietro od almeno fermarmi un po’ ma grazie a Paolo, che senza troppo farmi pensare, mi ha letteralmente trascinata sino alla croce dopo un piccolo balzo nel vuoto, che mi ha cambiata per sempre! Cuore a mille e poi la valle, lo Sciliar e gli altri suoi compagni tutt’intorno! Che emozione, adesso la sensazione è quella….. “da qui non vorrei più venir via”!