Un Natale diverso, sulle tracce di Michelangelo nelle cave di marmo tra la cima del Tamburone e il Monte Gioia, questo è stato il nostro regalo per quest’anno. Il Natale per noi è sempre il 26 dicembre! Un giorno che teniamo preziosamente per noi, per far le cose che più ci piacciono! Camminare e fotografare. Così abbiamo scelto un trekking vicino a casa, con partenza dal piccolo villaggio di Casette, paese di 635 persone orgogliose di riuscire a mantenere attiva la loro comunità. Ci fermiamo nell’unico bar esistente per comprare due panini da mangiare una volta raggiunta la vetta. La proprietaria del bar è molto loquace e ci racconta di tordelli fatti in casa e tante altre bontà locali, quasi ci vien voglia di saltare l’escursione e rimanere direttamente per il pranzo….!
Il percorso che seguiamo e’ il numero 169 del CAI, livello di difficoltà EE, sia per alcune frane che si incontrano ma anche per la mancanza in alcuni tratti di una adeguata segnaletica. Le Apuane sono montagne che richiedono grande rispetto anche se l’altezza spesso non supera i 2000slm. La giornata è spettacolare arriviamo in cima senza troppe difficoltà. Durante l’ascesa troviamo una deviazione che indica il David di Michelangelo realizzato dallo street artist brasiliano che si firma Kobra……non resistiamo raggiungiamo il sito. Dopo una breve salita ci troviamo esattamente sopra la cava attiva Gualtiero Corsi, alle nostre spalle su un’immensa parete di marmo bianco il David realizzato con la tecnica del caleidoscopio, omaggio dell’artista a Michelangelo, che passo qui più di 5 mesi nella scelta attenta dei marmi per San Pietro nel lontano cinquecento. La vista arriva fino al mare, la giornata è limpidissima, siamo soli, che privilegio. Liberi di poter ammirare e fotografare in totale libertà questa opera nascosta e poco conosciuta.
Ripartiamo per il nostro trekking, siamo in vetta, il tragitto non è segnalato diventa difficile proseguire anche perché abbiamo camminato già 4 ore e per rientrare ne servono 4 e mezzo se non ci muoviamo rischiamo di dover percorrere la parte finale al buio senza attrezzature. Decidiamo di nn rischiare ripercorriamo lo stesso tragitto dell’andata anziché procedere e chiudere l’anello come inizialmente previsto. Facilmente prevedibile l’ultimo km lo percorriamo al buio nella magia del bosco e dei suoi rumori, le luci accese di Casette ci aspettano nella distanza e ci scaldano il cuore. Come sempre al termine ci concediamo un premio due birre fresche dalla nostra barista preferita! Anche oggi la montagna ci ha fatto scoprire meraviglie nascoste, liberato la mente e riempito l’anima.